Foot fetish

mercoledì 16 dicembre 2009

Feticismo dei piedi femminili


Un aspetto della sessualità umana, e più specificamente del feticismo, che consiste nell'inteso desiderio sessuale, perlopiù esclusivo o prevalente, rivolto verso i piedi femminili.

Questo gusto sessuale si manifesta molto spesso in persone, prevalentemente di sesso maschile, che esprimono la propria sessualità nella forma della sottomissione. Nella storia infatti l'adorazione dei piedi è sempre stata considerata un'umiliazione: nell'antica Roma era infatti compito degli schiavi lavare i piedi delle loro padrone, così come nella storia tra molti popoli i sovrani erano soliti farsi baciare i piedi dai propri sudditi in segno di supremazia nei loro confronti.

Nel Feticismo del piede Femminile troviamo:

Il foot worship
Con questo termine inglese, che sta a significare "adorazione del piede", si comprendono molte pratiche del feticismo del piede femminile, tra cui gli atti di leccare, baciare od annusare i piedi della Mistress da parte dello schiavo. Ecco qui riportato un breve elenco di tipi di foot worship:

Il feet kissing è la pratica in cui lo schiavo bacia i piedi della Mistress.
Il feet licking è quando i piedi vengono leccati.
Il feet sniffing è la pratica in cui lo schiavo è costretto ad annusare i piedi della Mistress. In questa pratica spesso i piedi della Padrona sono sudati, cosa che aumenta l'umiliazione nei confronti dello schiavo.
Il feeding from feet è la pratica in cui lo schiavo è costretto a mangiare del cibo direttamente dai piedi della Mistress
Il dirty foot è una pratica particolarmente umiliante per lo schiavo: in questa pratica la Mistress si sporca i piedi e costringe lo schiavo a leccarglieli.
Il toe sucking è la pratica in cui lo schiavo succhia le dita dei piedi della Mistress.
Il face standing è la pratica in cui la Mistress sale con i piedi sul viso dello schiavo.
Il feet massage è la pratica in cui la Mistress si fa massaggiare i piedi dallo schiavo. Molto spesso la Mistress, per rendere il lavoro dello schiavo più umiliante, fa sì che i suoi piedi siano odorosi nel momento in cui lo schiavo esegue il massaggio.
Il toejam eating è la pratica in cui lo schiavo è costretto a mangiare la sporcizia che si accumula tra le dita dei piedi della Mistress. Questa pratica è molto umiliante per lo schiavo.
Il footjob è la pratica in cui la donna masturba con i piedi l' uomo.
L'Heelpopping è la pratica in cui la donna si leva la scarpa mostrando il piede all'uomo.
Il foot-smother è una tecnica in cui la donna preme con i suoi piedi sul viso del partner, simulandone il soffocamento.
Il Trampling è una pratica nella quale il sottomesso si fa calpestare dalla propria Padrona, la quale spesso utilizza High Heels (tacchi alti) per aumentare il dolore del calpestamento.
Ad ogni modo, chi pratica attivamente il feticismo dei piedi non è sempre e necessariamente un soggetto schiavo della persona che riceve tali attenzioni. Una grande parte dei retifisti, termine più appropriato per descrivere soggetti sia maschili che femminili che hanno una naturale passione per i piedi, ha una considerazione per i piedi identica, e quindi aggiuntiva, a quella per le zone erogene considerate 'normali'. In questo caso il retifista attivo può anche assumere una posizione eventualmente, anche se non necessariamente, dominante. I retifisti classificabili come naturali, hanno normalmente manifestazioni molto precoci della loro inclinazione fin dall'eta infantile e quindi prima del raggiungimento dell'eta di maturazione sessuale.

Un tipo di fantasia erotica quale la dominazione: in questo caso l'uomo è quasi sempre fisicamente inferiore alla donna e deve necessariamente perdere l'incontro, oltre a dover subire varie umiliazioni, come leccare i piedi della lottatrice.

Sissy Maid


E' un uomo che per servire la Donna si occupa della casa e della Persona della sua Padrona indossando abiti femminili di cameriera. La sissy maid pulisce la casa, lava, stira, serve a tavola la Signora e i Suoi ospiti e svolge il ruolo di domestica personale della Padrona.

La realizzazione di questo tipo di fantasia (molto apprezzata da gran parte delle Donne Dominanti e da molti uomini sottomessi) unisce la passione per l'umiliazione dell'uomo che serve in abiti femminili la sua Padrona al piacere e alla comodità che molte Donne desiderano: quella di essere realmente servite e sollevate da questioni noiose (appunto lavare, stirare, pulire, sistemare la casa) riservandole alla servitù, in modo da potersi giustamente dedicare al tempo libero, alla cura di loro stesse, alla bellezza, lo shopping, la lettura, la tv o il relax in genere.
Infatti, accanto all'aspetto feticista per il fascino delle divise da cameriera o all'eccitazione che dà a entrambi (la Domina e il servo) la dinamica del servizio domestico, c'è, in molti casi, la dimensione pratica del servizio reale che lo schiavo esegue davvero e non come finzione o messa in scena. Proprio l'aspetto reale del servizio è una molla che accresce ancor di più l'eccitazione di Padrona e sissy maid.

lunedì 14 dicembre 2009

Annuncio di un slave


...essere preso con la forza...

...essere legato dove vuoi e come vuoi...

...essere la vittima delle visioni ...

...essere trasformato in un pony...

...essere scopato nella bocca...

...essere scopato nel culo...

...essere spompinato...

...essere dominato da te...

...essere inchiodato sul tuo dildo...

...essere preso da dietro...

...essere il tuo animale da montare...

...essere il tuo dildo naturale...

...essere TUO...

domenica 13 dicembre 2009

Bondage


Nato in Giappone come tecnica usata dai samurai per assicurarsi che i prigionieri fossero immobilizzati in posizioni non pericolose, ma umilianti, il bondage si è evoluto ed è diventato un piacere sensuale. In realtà il significato letterale del termine è "schiavitù", perchè di schiavitù si tratta, anche se in un modo particolare. Schiavo e dominatore scelgono infatti volontariamene i propri ruoli, come in un gioco, molto complesso, che porta a sperimentare il piacere, in ogni sua forma.
In inglese schiavitù, soggezione, si indicano un insieme di attività basate sulle costrizioni fisiche realizzate con legature, corsetti, cappucci, bavagli o più in generale sull'impedimento consenziente alla libertà fisica, di muoversi, di vedere, di parlare, di sentire.

Partendo dal light bondage, ovverosia il legare solo mani o piedi, si arriva a forme di annodamento complete, in cui si impedisce ogni movimento al sub (mummification), o addirittura impedendogli ogni contatto col terreno (suspension).

In alcune forme il bondage si è trasformato, dalla pratica sessuale che era e rimane, una forma d'arte apprezzata in fotografia e nelle pitture, soprattutto in Giappone.

Nel praticare il bondage bisogna già avere una certa dimestichezza: le corde possono impedire al sangue di fluire correttamente (talvolta si fa con intenzione, per esempio per rendere doloroso e sensibile il seno femminile). Bisogna sempre controllare e rimuovere le corde non appena gli arti iniziano a sembrare violacei.
Inoltre le corde possono essere posizionate in maniera tale da irritare ed infiammare le terminazioni nervose, causando dolori ed insensibilità degli arti che possono durare anche a lungo o diventare permanenti (casi limite).

Al bondage viene spesso attribuito anche il breath control, o controllo del respiro, pratica decisamente estrema e che può provocare danni cerebrali se usata senza cognizione di causa.

Altro elemento molto importante per salvaguardare la sicurezza del sub è che le pratiche bondage siano consenzienti.
Inoltre è importante usare con coscienza i bavagli: essi possono portare ad un affaticamento del respiro con conseguenze serie. Per questo non bisogna mai lasciare da sola una persona legata e imbavagliata quindi incapace di poter agire in caso di pericolo.

Alle volte in associazione al bondage sono eseguite pratiche di dominazione psicologica e giochi sadomasochisti (frustate e pene dolorose) il cui scopo è quello di far crescere nel partner sottomesso il senso di umiliazione. Se il partner dominante non possiede un certo autocontrollo o agisce senza cognizione di causa, diventa elevato il rischio di oltrepassare il limite e sfociare in pratiche esclusivamente violente.

Cosa puo chiedere vera Padrona


Mi chiedo se lo farai. O meglio. Non ho dubbi sulla tua volontà di farlo. Conformarti ai miei capricci è istintiva abitudine per te. Mi chiedo se ti spezzerai facendolo. Sorrido. Piegarti, non è un problema. La tua volontà in questo senso è netta. Ti ho scelto per questo. Forse. Oltre che per il tuo bel culo. E' chiaro.

Mi chiedo se lo farai. Cerchi la degradazione. Aneli all'umiliazione. Finalmente la sconfitta articola in un mantra silenzioso la tua testa. Conosco la materica essenza del tuo sprofondare. Ti ho spinto nel gorgo, guardato oscillare sull'abisso. Fermamente accompagnato nella discesa. Ma questa volta è diverso. Molto diverso.

Mi chiedo se lo farai. La mia presa è salda. Il mio odore ti avvolge. E lo sfaccettato brillio della mia volontà adamantina ti abbaglia. Dopo, potresti sorprendermi. Mi diverte l'idea. Ne hai le qualità. Sei una belva in fondo. Istintiva reazione animale. Potrebbe accadere. Chissà. Sovvertire regole e attese. E' la mia specialità. E la tua?

Mi chiedo se lo farai. Ti vedo farlo. Consegnarti. Carne esposta. Vittima. Consenziente sacrificio esibito. Violato nel tuo mondo. Al centro del tuo rifugio. L'attesa. Ho il culto dell'attesa. Ne sei esasperato. Vederti dibatterti nel lento dilatarsi dei minuti. Solo. Al buio. Inerme. Educativa esperienza di obbediente offerta.

Mi chiedo se lo farai. Hai indicazioni precise. Variazioni ludiche di una volontà ardente. Ti voglio. Nudo. Spalle alla porta. Seduto. Nel buio totale. I polsi ammanettati allo schienale rigido della sedia. Le gambe aperte. Bendato. Niente orologio. Immerso nel silenzio. In attesa. In vigile esibita attesa. Donato.

Mi chiedo se lo farai. Attendere ti devasta. Sorrido. Lo farai. La sconfitta, dopo la lotta, ha un fascino sublime per te. Per questo attenderai. Volontariamente.
Ti consegnerai nelle mie mani. Hai una certezza. Non esiterò. Infierirò. Senza tregua.
Non mi sentirai. Solo l'affondare dei denti sul tuo collo. Improvviso. Violento.

Mi chiedo se lo farai. Non ti lascerò margine. Scampo. Possibilità. Avrai la pelle lacerata. Il culo aperto. L'anima marchiata. Alla fine. Avrai. Supplicato. Strisciato.
Pregato. Senza esito. Mi avrai dato tutto. Lo avrò calpestato. Deriso. Umiliato.
Crollerai. Allora. Solo allora. Capirai davvero. E avremo vinto. Entrambi. Noi.

giovedì 10 dicembre 2009

Dominanza


Dominanza è un termine pregnante la cui radice deriva dal latino Dominus “Signore”, al femminile Domina che poi in italiano si è contratto in “Donna”, la signora era la padrona, colei che governava la casa, che tirava le fila dietro le quinte, che ordinava agli schiavi, che a quel tempo esistevano davvero alla luce del sole e le catene non se le mettevano da sé e per gioco. Quindi è un termine che ha a che fare col comando, il contrario dell’ubbidienza.
Sono sempre stata convinta che una persona dominante non lo è se non ha forza di carattere e dominio soprattutto su sé stessa, sulle proprie pulsioni, sui propri sentimenti, nel mantenere lucidità anche sotto la pressione peggiore, nel sapersi muovere da sola, senza pretendere o necessitare sempre la comprensione, l’appoggio materiale e o affettivo di qualcuno. E’ natura, ma anche scuola, è un cammino a volte doloroso, ma non necessariamente.
A volte, soprattutto da parte delle donne un atto di sottomissione avviene perché è un modo di amare, negli uomini penso che sia molto meno influenzato da un coinvolgimento sentimentale, del resto in natura la femmina è più selettiva, più responsabile, sono i maschi che si scornano e si ammazzano per mettersi in vetrina e farsi notare, ma è la femmina che sceglie in quasi tutte le specie animali.
Diversa è dalla prepotenza la fermezza nei propri principi, il saper difendere le proprie idee e la propria dignità, il non voler scendere a compromessi, il non farsi confondere le carte e questi sono i tratti di un carattere dominante sia che ami nella sfera intima atteggiamenti di sottomissione che di dominanza.

Pensiero di una Padrona


...Non fanno per me i feticisti che pensano di usarti come un oggetto: due piedi, un paio di mani o un bel seno (ecc ecc)... da venerare. E non fanno per me i masochisti che cercano la lite per procurarsi la punizione perchè a loro piace. E sopratutto non fanno per me gli indecisi, uomini frustrati, eternamente ribelli, perennemente in fuga dalle loro emozioni femdom. Questi ultimi li giudico addirittura peggiori dei "parolai" ovvero tutti quegli schiavi capaci solo di belle parole, ma incapaci con i fatti di mostrar qualcosa di buono.
Il mio schiavo deve invece, realmente, donarmi il suo entusiasmo, senza vergogna e senza pretendere niente per se. Deve accettare, consapevolmente, che prima di ogni altra cosa c'è la soddisfazione del mio piacere, perchè il suo compito è compiacermi. Ogni giorno sarà vissuto al mio servizio, in adorazione totale della mia persona, quasi religiosa, come un culto a cui votarsi e donarsi totalmente. Senza mai mostrare pentimento nella scelta di aver limitato la sua vita per dedicare ogni suo sforzo, fisico e mentale, al mio benessere...

mercoledì 9 dicembre 2009

Schiavo in realta


La mia adorata Padrona dorme ancora, mentre le preparo la colazione.

mi avvicino ai piedi del letto e la sveglio, massaggiando i Suoi Piedi Divini,

con dolcezza ed estrema adorazione. Lei si alza e mi onora permettendomi

di calzarLe le Ciabatte Marroni. prostrato La riverisco col capo chino in terra

e mentre si avvia verso il bagno la seguo, al mio umile posto attendendo

ai Suoi Piedi, baciando e adorando la Dea...

La osservo con adorazione mentre consuma il suo caffè, macchiato caldo,

i suoi biscottini preferiti, poggia i Suoi Piedi sulla base di un grande carrello in legno.

Di tanto in tanto mi inchino per baciare Le Sue Divine Ciabattine.

Quest'oggi porta delle Calze di lana a righe orizzontali, grigio chiaro e blu.

Nella mia umile testolina vermifera, provo ad immaginare quali Scarpe mi ordinererà

di portarLe. Lei, leggiadra e splendida, torna in camera. Sceglie gl'indumenti e si mostra nuda.

Il Seno tenero ed alto, le Cosce, il Pube con i suoi Peli neri. Mi prostro in terra e

La Padrona mi concede l'onore di baciare umilemente i Suoi Piedi Nudi...

martedì 8 dicembre 2009

Pensieri di un schiavo...


...A scuola quando si studiava la storia degli egiziani e dei romani mi affascinava e colpiva i racconti degli schiavi e come essi venivano trattati
Da piccolo, ero spaventato, non capivo queste mie pulsioni, pensavo di essere ammalato oppure non normale.
Poi...... con il tempo
Ho capito che forse non ero l'unico sulla terra a sentire certe pulsioni ed avere certi pensieri.
In verità,
non tutte le donne mi trasmettono questo ribollire, questo sentimento fortissimo di buttarmi ai loro piedi.
Non è un fattore di bellezza, con alcune lo sento ed altre no, penso che sia un'alchimia a pelle, alcune lo trasmettono altre no
può essere il loro modo di vestire, il loro modo di muoversi o parlare, il loro atteggiamento
non ho idea come possa avvenire, rimane il fatto che muovendomi in mezzo alla gente, alcune mi colpiscono e trasmettono moltissimo altre no.
ho sempre represso e controllato queste mie pulsioni, per paura.
Paura di passare per una persona sporca, paura di passare per una persona malata, paura di passare per una persona non normale, paura di essere considerato un criminale, paura di finire in mani sbagliate.
Paura perchè anche io non riesco a capire il motivo di questi miei pensieri, queste mie forti pulsioni, queste mie sensazioni, questo mio ribollire.
mi domando spesso che uomo io sia, perchè proprio a me, tante volte arrivo a disprezzarmi.
Sento sempre più forte, il senso di buttarmi ai piedi di una Padrona per essere il suo oggetto umano, per poterla servire,
per essere il suo schiavo, il suo servo, il suo water umano.
essere soggiogato da una Padrona ed essere realmente utile, ma non solo in quel senso, ma utile anche per le sue necessità lavorative,
nel senso che se la Padrona ha dei carichi di lavoro che non riesce a portare a termine, se posso li faccio io.
Vorrei essere realmente l'oggetto umano di una Padrona, e come un oggetto essere trattato.
Di solito, quando si possiede un oggetto cosa si fa?
lo si usa direttamente per i suoi usi dedicati;
lo si può prestare ad amici o amiche;
lo si può regalare;
lo si può rompere;
lo si può buttare.
L'oggetto lo si può adoperare bene come lo si può adoperare male.
le mie pulsioni, mi fanno ribollire il sangue, mi fanno battere forte il cuore, mi annebbiano la vista, mi fanno salire la pressione, non mi fanno capire più niente, non riesco ad applicarmi e pensare, sono tutti stati d'animo che sento fortissimo, contemporaneamente, quando penso e vedo una persona che potrei essere il suo servo, il suo schiavo il suo water umano, essere usato, maltrattato, deriso e umiliato.
n realtà non ho tendenze masochistiche, poichè non ho pulsioni al dolore, ma ogni tanto penso che potrebbe essere accettato se è la Padrona a volerlo.
Riuscendo sempre meno a controllarmi, ho paura di perdere la mia razionalità, la mia sicurezza.
Il sesso deve esser finalizzato alla Padrona ed al suo virile compagno, a loro deve essere dato il godimento, io sono una nullità umana, non devo essere io a godere, questo privilegio del godimento è dato solo alla Padrona ed al suo compagno, ma io devo essere l'oggetto per far godere nei modi reputati e voluti dalla Padrona ed appagarla in tutti i sensi.
Io al cospetto della Padrona, non ho onore, non ho valore non ho dignità.
E vero che uno schiavo "come al mercato degli schiavi di una volta" viene preso dalla Padrona ed utilizzato come Ella vuole...

venerdì 3 aprile 2009

Schiavi,slaves

L'esistenza dello schiavo dipende dalla sua capacità di compiacere i propria padrona!
In una discussione, l'ultima parola spetta allo schiavo ed è sempre "Sì, padrona!
Lo schiavo indossa un collare come segno della propria appartenenza ai padrona!
Lo schiavo non può avere oggetti di proprietà. Tutto ciò che è suo gli può essere tolto!
Il desiderio dei padroni è legge per lo schiavo!!!!
Lo schiavo non ha diritto all'esclusività sui propri padroni. la gelosia non è ammessa!
Lo schiavo deve perseguire la perfezione, o almeno l'eccellenza!
inoltre lo schiavo deve essere pronto a farsi fare un tatuaggio come simbolo di appartenenza!